Revocare zona SAR libica/Deregister the Libyan SAR zone: lettera aperta all’IMO di StateWatch e Osservatorio Solidarietà e centinaia di ONG e cittadini
LETTERA APERTA (ITALIANO)
Open letter in English here
Secretary General Kitack Lim
International Maritime Organization
4 Albert Embankment,
London SE1 7SR
Lettera aperta: richiesta all’International Maritime Organization (IMO) per la revoca della zona SAR libica
Egregio Segretario Generale Kitack Lim,
Dopo la firma da parte della Libia e Malta di un Memorandum of Understanding (MoU) il 28 maggio del 2020 per fornire una base legale bilaterale a delle pratiche illegali, è urgente che l’IMO, quale autorità marittima mondiale, rimuova la zona SAR libica dai registri internazionali. Anche l’Italia ha rinnovato il suo MoU con la Libia a febbraio del 2020, dopo aver riconosciuto che pone dei problemi dal punto di vista dei diritti umani. Questa lettera sostiene un esposto recapitato all’IMO da alcune associazioni italiane il 31 di marzo 2020 che, ad oggi, attendono una risposta. [link qui]
L’esposto solleva delle questioni note e rilevanti sulla irregolarità soggiacente alla dichiarazione libica della propria zona SAR a dicembre del 2017. Sottolinea gli effetti che tale dichiarazione ha avuto per delle pratiche contrarie all’etica da parte degli stati nel Mare Mediterraneo. Queste pratiche sono violazioni dei diritti umani, se non crimini di stato, che minano il diritto del mare come meccanismo di assicurazione universale per chi si trova in mare e per tutti i marinai, oltre a permettere dei respingimenti verso la Libia che il diritto internazionale considera illegali. Le politiche contro la cosiddetta immigrazione irregolare vengono usate per minare gli strumenti e le convenzioni del diritto internazionale, per perseguire gli obiettivi strategici di queste politiche (nessuno deve entrare irregolarmente nell’UE). Tale proposito comporta l’uso di misure pseudo-legali come i MoU per minare i quadri normativi sanciti in ambiti prevalenti da un punto di vista gerarchico, come le costituzioni nazionali, il diritto internazionale e le convenzioni per i diritti umani.
Concretamente, a parte le questioni sollevate dall’esposto di marzo, questa richiesta di revocare la zona SAR libica dai registri internazionali si basa sugli elementi che seguono:
1) La Libia non è sicura e non dispone di porti sicuri per lo sbarco dei migranti, vista la guerra civile che è in corso e gli abusi e le violenze documentate che soffrono i migranti detenuti nei centri libici. Ciò dovrebbe escludere la possibilità che gli venga assegnata una zona SAR.
2) È noto che la Guardia Costiera Libica è inadeguata per i compiti che le sono affidati, in termini sia materiali che etici. Spesso, il MRCC libico non risponde o non reagisce alle richieste di soccorso; viene coordinato da degli organi italiani, maltesi (come è emerso recentemente) e dell’UE; i suoi membri includono persone identificate come trafficanti, o che hanno legami con essi; e sono emerse notizie riguardanti il maltrattamento dei migranti, sia durante le operazioni SAR che dopo il loro sbarco in Libia.
3) Anche quando la Guardia Costiera Libica effettua delle operazioni di soccorso con successo, in realtà catturano le persone fuggite dai centri di detenzione e maltrattamento, e le persone soccorse sono trasferite nei luoghi dove hanno vissuto delle torture e trattamenti degradanti. I tribunali nazionali e internazionali hanno ripetutamente certificato tale esito e la CPI sta svolgendo una inchiesta per crimini contro l’umanità riguardante il trattamento dei migranti in Libia. Visto che fa parte del sistema delle Nazioni Unite, l’IMO può consultare le dichiarazioni dell’ACNUR, dei relatori speciali dell’ONU sui diritti umani e sui diritti dei migranti, dell’IOM e della Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa su queste questioni. Tali autorità sostengono regolarmente che non si possono fare sbarcare i migranti in Libia.
4) La procedura dichiarativa dell’IMO permette agli stati di assegnarsi una zona SAR in assenza di obiezioni da parte di altri stati. Tale sistema viene usato opportunisticamente per creare una narrazione fittizia che permette a vari stati, e all’UE, di disfarsi dei loro doveri imposti dal diritto del mare e dal diritto internazionale in materia di diritti umani e di rifugiati. In tal modo, minano dei principi fondamentali come il diritto alla vita e il dovere degli stati di assistere i soccorsi (invece di ritardarli e ostacolarli usando ogni pretesto disponibile), mettendo a repentaglio la sicurezza marittima. I capitani delle imbarcazioni rischiano delle conseguenze negative se agiscono nel rispetto del diritto del mare. Corrono anche il rischio che i MRCC gli ordinino di consegnare le persone in luoghi dove verranno abusate. In tali casi, tecnicamente, devono disobbedire. In pratica, se disobbediscono, affronteranno delle conseguenze dannose.
5) La zona SAR libica viene usata per giustificare la criminalizzazione delle ONG che svolgono delle funzioni SAR che l’UE ha abbandonato, premendo sugli stati che le svolgevano ad abbandonarle, dovuto a delle impostazioni di politica migratoria. Al di là delle questioni legali ed etiche riguardanti la regolarità della zona SAR in questione, il suo uso per imporre una lettura erronea del diritto del mare in modo sistematico al servizio degli stati membri dell’UE e delle loro politiche, produce una catena di irregolarità che dovrebbe preoccupare l’IMO. Concretamente, le zone SAR non dovrebbero essere esclusive, ma l’Italia e Malta usano l’autorità della Libia come pretesto per l’omissione o il ritardo dei soccorsi agli scafi che sono in pericolo al di fuori delle loro acque territoriali, con esiti talvolta mortali. Spesso, le autorità delle guardie costiere, dall’Italia a Malta (e la Grecia nel Mare Egeo), evitano di intervenire o, particolarmente a Malta e in Grecia durante le ultime settimane, spaventano le persone e/o sabotano gli scafi che trasportano migranti, persino attuando dei respingimenti dalle loro acque territoriali verso la Libia e la Turchia. I protagonisti di questi attraversamenti irregolari possono spesso essere rifugiati, ma non devono avere occasione di accedere a tali procedure, dal punto di vista istituzionale dell’UE e dei suoi stati. La nazionalità dei soccorritori dovrebbe essere irrilevante ai fini del dovere di assicurare la conclusione celere delle operazioni di soccorso. Invece, la nazionalità viene usata come pretesto per tenere a lungo in mare le persone soccorse e gli equipaggi dei soccorritori, sia per punirli che per fargli sprecare i fondi raccolti dalla società civile per opporsi al consapevole disimpegno degli stati dalle attività SAR. Gli scafi vengono confiscati in base a delle motivazioni pretestuose perché potrebbero salvare delle persone che rischiano di affogare, e vengono affittati degli scafi privati per effettuare dei refoulement su procura. Pare che la crisi del Covid 19 abbia alimentato la fiducia degli stati, che ormai usano delle navi come luoghi per effettuare la quarantena in mare. Gli stati non dovrebbero operare in modo strumentale per rendere più mortiferi gli attraversamenti via mare per compiere gli obiettivi strategici delle loro politiche migratorie.
Per i motivi esposti, e perché crediamo che l’IMO non apprezzi il fatto che gli stati usino le sue procedure in modo strumentale per minare il diritto del mare, la sicurezza marittima, i diritti umani e il diritto internazionale, i firmatari chiedono che venga revocato il riconoscimento formale della zona SAR libica. Sarebbe un passaggio importante per il compimento della funzione dell’IMO di assicurare il rispetto delle convenzioni SOLAS, SAR e UNCLOS, perché l’UE e i suoi stati sembrano operare consapevolmente e con insistenza per smantellare il diritto del mare per raggiungere gli scopi della loro politica migratoria. Nel Mediterraneo centrale, pare evidente che la zona SAR libica viene usata strumentalmente per questo fine. Siamo consapevoli che l’IMO non desidera essere trascinata in dispute di tipo politico, ma riteniamo che questa questione ricade pienamente nell’ambito delle sue funzioni di salvaguardia del diritto del mare a livello mondiale. In questo momento, il diritto del mare è messo a repentaglio dalle politiche contro la mobilità umana.
Cordiali saluti,
FIRMATARI [al 30 giugno 2020]
Statewatch
Osservatorio Solidarietà della Carta di Milano
Pressenza international press agency
Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos del Mediterraneo
Rete Antirazzista Catanese
Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI)
Fondazione È stato il vento – Per Riace
Borderline sicilia
Lasciateci Entrare
Dossier Libia
Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose
Associazione Laudato Sì
A Buon Diritto onlus
Borderline-europe (tbc)
Carovane migranti
ADIF- Associazione Diritti e Frontiere
CADI- Comitato Antirazzista Durban Italia
CIAC- Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione
Transbalkanska solidarnost – Transbalkan Solidarity
Open Arms
Open Arms Italia
Sea-Watch e.V.
Kopin, Malta
Migreurop
Gisti (Groupe d’information et de soutien des immigrés), France
Welcome! Initiative, Croatia
Border Crossing Spielfeld, Austria
Spark15, Malta
aditus foundation, Malta
SOS Malta
ERIM, European Irregularized Migration Regime research group, (Croatia – Serbia – Slovenia)
African Media Association Malta
Institute of Race Relations (IRR)
Are You Syrious?
Push-Back Map collective
Vluchtelingenwerk Vlaanderen
Integra Foundation (NGO) Malta
Iuventa 10
CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud, Palermo, Italy
Forum Antirazzista Palermo, Palermo, Italy
EMERGENCY ONG ONLUS
Mediterranea Saving Humans
Saving Humans USA
PRO ASYL
Movimento Caschi Bianchi
Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS)
Belaady Organization for Human Rights (Libya)
Youth Gathering for Tawergha (Libya)
Independent Organisation for Human Rights (Libya)
Aman Organization Against Discrimination (Libya)
Libyan Crimes Watch
Libyan Organization for Legal Aid
Progetto Melting Pot Europa
Casa Memoria Giuseppe e Felicia Impastato
Alarm Phone
Associazione SOS Diritti Venezia
All Included Amsterdam
Kritnet (Netzwerk Kritische Migrations- und Grenzregimeforschung)
Forum Tunisien pour les droits Économiques et Sociaux (FTDES)
Solidarité sans Frontiêres (Berne/Switzerland)
Rete In Difesa Di
CILIP, Institut fur Bürgerrechte & öffentliche Sicherheit e.V.
Rima, Malta
Welcome to Europe network
FOCSIV – Federazioni degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario
Giuristi Democratici
Un Ponte Per
Associazione “Basta torture alle frontiere”
Stephan Scheel, Professor for Transnational Cooperation and Migration Research, University of Duisburg-Essen
Ann Singleton, Senior Research Fellow, University of Bristol, Co-Chair of Statewatch Trustees
Giovanna Procacci, president Osservatorio Solidarietà
Daniela DeBono, Senior Lecturer, University of Malta; Assoc. Prof., Malmö University (on leave)
Prof. Bridget Anderson, Director of Migrations Mobility Bristol (MMB)
Paola Regina, international lawyer
Dr. Victoria Canning, Senior Lecturer in Criminology, University of Bristol
Flore Murard-Yovanovitch, author, journalist
Tony Bunyan, Director of Statewatch
Guido Viale, sociologist
Dr. Yasha Maccanico, Statewatch, University of Bristol School for Policy Studies, MMB
Dr. Madge Dresser, Honorary Professor, Department of Historical Studies, University of Bristol
Anna Polo, editor of Pressenza Italia
Stefano Pasta, Post-Doctoral Researcher, Catholic University of Milan
Mariana Gkliati, University of Leiden, Law
Frances Webber, retired immigration lawyer, author, Institute of Race Relations
Daniela Padoan, author, president Associazione Laudato Si’
Filippo Furri, Researcher of Anthropology, member of Migreurop
Diego Acosta Arcarazo, Professor in European and Migration Law, University of Bristol
Emilio de Capitani, former secretary of the LIBE Committee (EP), executive director FREE group
Prof. Salvatore Palidda, Università di Genova
Marcello Maneri, Università Bicocca – Milano
Alessandra Mecozzi, Rete – In Difesa Di
Angelo Baracca, Professore a riposo, Università di Firenze
Laura Marcheselli, Firenze
Alistair Drummond Petrie, musician, Castel Volturno
Emilio Drudi, journalist, Comitato Nuovi Desaparecidos
Arturo Salerni, lawyer, President of Comitato Nuovi Desaparecidos
Stefano Greco, lawyer
Marco Antonio Pirrone, Assistant Professor, Sociology, Università di Palermo
Asja Korbar, translator, activist, Croatia
Veronica Rasoli, lawyer, expert in penal law
Manfred Bergmann, CADI, Comitato Antirazzista Durban Italia
Chiara Marchetti (Universities of Milano and Parma)
Luca Ciabarri, Università di Milano
Barbara Pinelli, Università di Roma Tre
Jean-Pierre Cassarino, Collegio d’Europa
Elena Fontanari, Università di Milano
Emanuela Dal Zotto, Università di Pavia
Martina Tazzioli, Goldsmiths University of London
Jean-Paul De Lucca, Senior Lecturer in Political and Legal Philosophy, University of Malta
Eline Wærp, University of Malmö
Dr Giacomo Orsini, Université Catholique de Louvain
Barbara Sorgoni, Università di Torino
Sofia Venturoli, Università di Torino
Dr. Antonija Petričušić, University of Zagreb, Law, Croatia
Marijana Hameršak, Senior Research Associate, Institute of Ethnology and Folklore Research, Zagreb
Isabelle Johansson, Lund University, Kristianstad University
Luigi Achilli, European University Institute, Italy
Paola Sacchi, Università di Torino
Céline Cantat, Research Fellow, Sciences Po, Paris
Chris Jones, Project Director, Statewatch
Sara Pozzi, Phd Candidate, University of Manchester
Filippo Miraglia, ARCI, Italy
Amandine Bach, Policy Adviser, GUE/NGL group in the European Parliament
Barbara Spinelli, journalist, former MEP, Italy
Alessandra Ballerini, lawyer and human rights defender, Genova
Marika Surace, lawyer, foro di Milano, human rights defender
Ms. Malin Björk, MEP (GUE/NGL), Sweden
Clare Daly MEP (GUE/NGL), Ireland
Mick Wallace MEP (GUE/NGL), Ireland
Dr Ahmed Zanya Bugre, Foundation for Shelter and Support to Migrants, Malta
Dr Colin Calleja, Office of the Dean, Faculty of Education, University of Malta
Dr Angele Deguara, Junior College, University of Malta
Dr Lidia Demontis, Maritime Logistics, Malta
Erica Schembri, EFL/ESP teacher, Moviment Graffitti member, Malta
Dr Lena Karamanidou, Research Fellow, Glasgow Caledonian University
Stefano Galieni, President ADIF (Associazione Diritti e Frontiere)
Maurizio Acerbo, National Secretary PRC-S.E.
Paul Galea, teacher, secretary Spark 15
Berit Aasen, senior researcher, OsloMet University, Oslo, Norway
Marie Louise Seeberg, Research professor, Oslo Metropolitan University
Natalia Padrón, Vice President of African Media Association Malta
Nello Scavo, journalist, Avvenire
Carola Rackete, Master Mariner
Leila Giannetto, researcher, FIERI, Torino
Marta Esperti, PhD Candidate at Université Sorbonne Paris Nord, Lecturer at Université de Lille
Lorenzo Vianelli, Université du Luxembourg
Silvia Di Meo, PhD candidate Università di Genova
Miguel Urbán Crespo MEP (GUE/NGL), Spain
Kostas Arvanitis, MEP (GUE/NGL), Greece
Luca Masera, professor of Penal Law, Università degli Studi di Brescia
Daniel Gyollai, Glasgow Caledonian University
Professor Elspeth Guild, Queen Mary University of London
Pernando Barrena MEP (GUE/NGL)
Dilek Gürsel, GIZ, Sciences Po, Germa
Ester Russo – Sicilia
Soner Barthoma, Uppsala University, Sweden
Maria Pisani, University of Malta
Lorenzo Pezzani, Goldsmiths, University of London
Anna Zinnanti, Sicilia
Eleonore Kofman, Professor, Middlesex University London
Emanuela Roman, Researcher, FIERI, Torino, Italy
Pasqua de Candia, CISS ONG, Palermo Italy
Dr John R Campbell, School of Oriental & African Studies, London
Dr Agnieszka Kubal, Lecturer, University College London, United Kingdom
Dr Annalisa Meloni, University of East London
Dietmar Köster MEP (S&D), Germany
Dr Liam Thornton, University College Dublin
Maso Notarianni, president Arci Milano, Italy
Cornelia Ernst MEP (GUE/NGL), Germany
Fausta Ferruzza, Palermo, Italy
Dr Elena Consiglio, University of Palermo, Italy
Dr Mariagiulia Giuffré, Edge Hill University, UK
Domènec Ruiz Devesa MEP (S&D), Spain
Ms. Tineke Strik MEP, Groenlinks (Greens/EFA), Netherlands
Olga Kravets, documentary photographer and filmmaker
Muhammad al-Kashef – Consultant researcher and advocate
Alan Desmond, Leicester Law School
Maria Valeria Ferruzza, Napoli, Italy
Daniele Biella, journalist, teacher in the project ‘Con Altri Occhi’
Pietro Bartolo MEP (S&D), Italy
Emilia Ferruzza – Padova – Italy
Pierfrancesco Majorino MEP (S&D), Italy
Dott. Francesco M.G. Ferruzza- Palermo – Italy
Niels W. Frenzen, Clinical Professor of Law, University of Southern California, Los Angeles USA
Thekli Anastasiou, University of Sheffield
Omer Shatz, international lawyer, Lecturer in International Law, Sciences Po, Paris
Juan Branco, international lawyer
Dr. Milan Brglez MEP (S&D), Slovenia
Emilie McDonnell, DPhil in Law candidate, University of Oxford
Diletta Agresta, ASGI, Sciabaca&Oruka
Sílvia Morgades-Gil, Lecturer in International Law, UPF, Barcelona.
Dr Maurice Stierl, University of Warwick, UK
Dr Chiara Denaro, University of Trento, Italy
Dr. Gerda Heck, Assistant Professor, American University in Cairo, Egypt
Sebastian Benedikt, PhD Candidate University of Göttingen, Germany
Paolo Cuttitta, IDPS, Université Sorbonne Paris Nord
Dr. Thomas Müller, Aachen, Germany
Sophie Hinger, Universität Osnabrück, Germany
Suzie Crowter, University of Bristol
Samir Sweida-Metwally, Doctoral Researcher, University of Bristol
Karwan Shareef, PhD candidate, School of Law, University of Bristol
Dr Anastasia Tataryn, University of Waterloo Canada
Professor Hariz Halilovich, ARC Future Fellow, Social and Global Studies Centre, Global, Urban and Social Studies, RMIT University, Melbourne
Julia O’Connell Davidson, Professor in Marvic Social Research, University of Bristol
Monique Agius, Malta
Dr. Jana Häberlein, Basel
Daniel Bendix, Professor of Global Development, Friedensau Adventist University, Germany
Mark Micallef, Malta
Sonia Camilleri. Malta
Ritianne Ellul, Malta
Monica Ardemagni,
Franca Rovigatti, Roma
Maria Margherita Gaetani di Laurenzana
Michael Grech
Davide Carnemolla, Welcome to Europe network, Italy
Francesca Cerocchi, Roma
Dr Colin Calleja, Dean, Faculty of Education University of Malta. Department of Inclusion and Access to Learning, Faculty of Education University of Malta
Bernard Cauchi, St Albert College, Valletta
Ruth Cauchi, Malta
Marvic Francalanza, UWC Malta Alumni Association
Charlot Cassar, Malta
Dr. Michael Siassi, Hamburg, Germany
Sig.ra Daniela Del Fedele, Morbegno (So), Italia
Giulia Tranchina, Lawyer, Wilson Solicitors LLP, London
Marlène Micheloni, Sociologist, Roma
Marina Ottonello, Genova Italia
Francois Zammit, Malta
Dr. Stefania Placenti, University of Bristol
Dawn Adrienne Saliba, Ph.D., University of Malta
Anna Zammit, Sociology lecturer – Junior College University of Malta.
Prof. Ray Fabri, University of Malta
Marc Tilley, Malta
Michael Deguara, University of Malta
Letizia Palumbo, European University Institute and University of Palermo, Italy.
Daniele Fiorenza, scrittore, Reggio Calabria
Lorella Beretta, journalist, Milano
Maarit Snellman, Teacher, Finland
Juha Airola, Helsinki Finland Vanessa Sturn, Austria
Felix Maiwald, Germany
Dr. ir. Brian R. Pauw, Scientist, Berlin, Germany
Nicola Damiano, Bari, Italy
Elena Chiorino, Turin, Italy
Loan Torondel, aid worker, France
Papa Moussa Ba, London
Manuela Garufi, Milan
Enrico Tranchina, Milan
Alessandro Luparello, Palermo, Ingegnere
Federico Lera, S. Stefano di Magra (SP), Avvocato
Franca Ruolo, Firenze
Maria Luisa Coppo, Torino, Insegnante
Luciana Negro, Lipari (ME)
Paola Spinelli, Trieste, Giornalista
Giulia Chiomento, Torino, infermiera
Anna Maria Osnaghi, Milano
Francesco Moria, Monza, Studente
Alessandra Desiderio, Chieti
Maria Vaccaro, Palermo, Insegnante
Anna Cariani, Pisa, Giornalista
Patrizio Colagiovanni, Frosinone, Operaio
Dora Farina, Altamura (BA), Studentessa
Tiziana Carmelitano, Tropea (VV), Assistente personale di avvocato
Annabella Milano, Bologna, Impiegata
Viviana Valastro, Bergamo, Consulente esperta di minori migranti
Paola Valentini, Genova, Ricercatrice
Albert Mayordomo, Search & Rescue Coordinator, Open Arms NGO, Barcelona
Marioluca Bariona, infermiere, Torino
Dr Daniel Ghezelbash, Associate Professor, Macquarie Law School, Australia
David Owen, Professor, University of Southampton
Francesco D’Autilia, ADV Follevola
Ben Cowles, journalist, Morning Star / The Civil Fleet
Fabio D’Auria, Napoli
Andrew Camilleri, educator, St. Albert the Great College, Malta
Paolo Cazzato, Roma
Professor Aldo Schiavello, University of Palermo, Italy
Professor Steve Peers, Human Rights Centre, University of Essex
Mrs. Isabel Santos MEP (S&D), Portugal
Dr Lorenz Wiese, CHREN, FAU Erlangen-Nuremberg, Germany
Monica Battaglia, insegnante, Italy
Fabrizio Maffioletti, Pressenza International Press Agency
Mauro Bidoni, Torino
Filippo Bellavia, Torino